Acqui Terme (AL) – Scheda tratta dal sito della Soprintendenza Archeologia Piemonte.
Con DM 44/2016 la Soprintendenza Archeologia Piemonte è stata soppressa e le competenze unificate alle tre nuove Soprintendenze Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Piemonte. Il presente sito rimane attivo a documentazione dell’attività pregressa, ma non verrà ulteriormente incrementato.
«Il Museo Paleontologico, realizzato nel 2003 dal Comune di Ovada in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte, è collocato nella trecentesca chiesa di Sant’Antonio, trasformata dal 1882 in carcere.
Il percorso scientifico, con forte impronta didattica, si sviluppa in due sezioni, di cui la prima, a carattere generale, spiega le particolarità dei fossili, della paleontologia e delle scienze collegate; la seconda illustra gli eventi geo-paleontologici che hanno caratterizzato la formazione del Bacino Terziario Piemontese, unità strutturale sedimentaria che costituisce l’intero settore collinare centro-meridionale del Piemonte. Nelle vetrine dedicate alla paleontologia del territorio viene delineata l’evoluzione paleogeografica del Piemonte dall’Eocene sino al Quaternario (ultimi 40 milioni di anni circa), documentandone le successive tappe con associazioni di fossili caratteristici di paleoambienti diversi e con schemi esplicativi.
La maggioranza dei fossili del Museo è di provenienza locale (Ovadese e Piemonte meridionale), risalente principalmente all’Oligocene (38-28 milioni di anni fa), e costituisce una raccolta di notevole interesse scientifico. I reperti più celebri e rari sono i Crostacei Decapodi (granchi), tra i quali si annovera una particolare specie (Calappilia mainii), presente soltanto in questa zona.
Altri fossili tipici della zona, presenti nel museo con esemplari notevoli, sono le conchiglie di molluschi dalle forme caratteristiche di climi tropicali, i coralli e le impronte di vegetali di clima caldo, ormai estinte. Degni di nota sono i numerosi esemplari ritrovati in classiche località fossilifere del Pliocene astigiano e diverse ammoniti, provenienti soprattutto dalla Provenza e dalle Prealpi venete.
Oltre ai reperti paleontologici sono presenti raccolte mineralogiche e malacologiche, organizzate come laboratori didattici per permettere un adeguato approfondimento di quei settori delle scienze naturali attinenti ai programmi didattici scolastici».
Museo Paleontologico “Giulio Maini” Ovada (AL) via Sant’Antonio, 17 (chiesa di S. Antonio)
Info:
Telefono: +39 0143.822815
Email: museomaini@comune.ovada.al.it
Web: http://www.museopaleontologicomaini.it
Giuseppe Longo