Venezia – Giornata di studi Germano Celant: Venezia. Alla Fondazione Giorgio Cini il penultimo appuntamento dedicato al critico d’arte, per ripercorrere la sua intensa carriera a Venezia e con le istituzioni veneziane.
Venezia, Isola di San Giorgio Maggiore, 2 marzo 2023, ore 10.30. Sala Barbantini, Fondazione Giorgio Cini
«Germano Celant: Venezia è il titolo dell’appuntamento – il penultimo di una serie di giornate tematiche di studio a cura dello Studio Celant da una proposta dell’Accademia Nazionale di San Luca, avviate a due anni dalla sua scomparsa – che la Fondazione Giorgio Cini ospita il 2 marzo sull’Isola di San Giorgio Maggiore.
Interverranno: Marina Abramović, Artista; Dario Apollonio, Presidente del Centro Ricerche Luna; Luca Massimo Barbero, Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte, Fondazione Giorgio Cini; Alfredo Bianchini, Presidente Fondazione Emilio e Annabianca Vedova; Laura Conconi, ricercatrice, Studio Celant; Lara Conte, Università degli Studi Roma Tre; Marcella Ferrari, General Manager, Studio Celant; Mario Mainetti, Responsabile ricerca e pubblicazioni, Fondazione Prada; Antonella Soldaini, Consulente curatoriale e responsabile della ricerca, Studio Celant; Marco Tirelli, Presidente Accademia Nazionale di San Luca; Vicente Todolí, Direttore artistico, Pirelli Hangar Bicocca; Clelia Caldesi Valeri Coordinamento editoriale e ricerca, Fondazione Emilio e Annabianca Vedova.
Un incontro imprescindibile, in uno dei luoghi, l’Isola di San Giorgio, che ha ospitato alcune delle grandi mostre ideate a Venezia da Celant, critico d’arte nonché studioso e curatore di rilievo internazionale: Mondrian e De Stijl. L’ideale moderno con Michael Govan nel 1990; la personale Thomas Demand nel 2007 e la retrospettiva di John Wesley nel 2009, progetti di Fondazione Prada.
E ancora 2013, quando Germano Celant realizza a San Giorgio la mostra Marc Quinn. L’ultima, nel 2019, è la fondamentale antologica Emilio Isgrò.
La giornata è quindi l’occasione per approfondire il ruolo che la città di Venezia ha avuto nella carriera di Germano Celant, soffermandosi sui rapporti con le varie istituzioni veneziane; oltre alla Fondazione Cini, Fondazione Prada, Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, Biennale, Palazzo Grassi e Museo Correr. Progetti, iniziative che, nella prospettiva della sua carriera cinquantennale, si sono rivelate momenti fondanti.
L’appuntamento è parte del ciclo Germano Celant. Cronistoria di un critico militante, a cura dello Studio Celant da una proposta dell’Accademia Nazionale di San Luca e realizzato insieme a Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Museo Madre, Fondazione Giorgio Cini, Fondazione Prada, MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo e Triennale Milano. Le Giornate di studio si concluderanno il 19 aprile con una lectio magistralis di Salvatore Settis presso l’Accademia Nazionale di San Luca a Roma.
Tutti gli interventi saranno raccolti in un volume, edito da Skira.
La partecipazione all’incontro è a ingresso libero (per maggiori informazioni arte@cini.it)».
Fondazione Giorgio Cini, Isola di S. Giorgio Maggiore, Venezia
Germano Celant: Venezia
La storia dell’attività di Germano Celant a Venezia inizia a metà degli anni Sessanta, quando ancora ventenne, grazie al rapporto di stima e fiducia con Umbro Apollonio, scrive per la rivista “La Biennale di Venezia. Rassegna delle arti contemporanee”. Dalla Biennale riceve, in seguito, incarichi fondamentali per la sua affermazione quali la curatela della rassegna Ambiente/Arte (1976), cruciale per il raggiungimento della sua maturità critica, e successivamente Futuro Presente Passato. XLVII Esposizione Internazionale d’Arte. La Biennale di Venezia (1997).
Dei decenni Ottanta e Novanta si ricordano il suo determinante contributo nella realizzazione de Il Corso del Coltello, opera performativa nata dalla collaborazione tra Claes Oldenburg, Coosje van Bruggen e Frank O. Gehry messa in scena nel 1985; la collaborazione con Pontus Hultén in occasione della mostra Futurismo & Futurismi (1986), con il quale successivamente curerà Arte Italiana. Presenze 1900-1945 (1989), entrambe realizzate a Palazzo Grassi e con Giandomenico Romanelli Anselm Kiefer. Himmel-Herde (1997) al Museo Correr.
Fin dagli anni Ottanta si intensifica il rapporto con Emilio Vedova che lo porterà a ricoprire il ruolo di curatore della Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, luogo dove, tra le tante, realizzerà mostre come Emilio Vedova. Scultore (2010), Aldo Rossi. Teatri (2012), Roy Lichtenstein. Sculptor (2013) ed Expo ’67 Alexander Calder, Emilio Vedova (2016).
Per Fondazione Prada cura per la ristrutturazione e apertura di Ca’ Corner della Regina la mostra When Attitudes Become Form. Bern 1969/Venice 2013 (2013) che s’imporrà sulla scena internazionale per il fervido dibatto suscitato. Negli stessi spazi si terrà nel 2019 la mostra che Celant dedica alla carriera di Jannis Kounellis.
Info: www.cini.it
Ph. Germano Celant, photo Giovanni Gastel
Giuseppe Longo