Firenze – Palazzo Pitti ospita la prima retrospettiva dedicata a Guido Ferroni, esponente e fondatore del gruppo Novecento toscano.
«La mostra intende presentare al grande pubblico la figura di Guido Ferroni, ricostruendone la vicenda artistica e umana nel contesto culturale del suo tempo, partendo dall’importante nucleo di opere della Galleria d’Arte Moderna: tra queste La giostra, tela suggestiva, evocatrice di uno scorcio urbano immerso in un’atmosfera soffusa di solitudine e distacco, secondo la linea metafisica di De Chirico e Sironi. Il dipinto, del 1920, incornicia la crisi esistenziale del nuovo secolo che fa sembrare estranei e inquietanti anche ambienti prima familiari. L’opera venne acquistata dalle Gallerie degli Uffizi lo stesso anno alla Esposizione Primaverile della Società di Belle Arti di Firenze, alla quale partecipavano tutti i maggiori esponenti delle avanguardie locali.
Al progetto e realizzazione della mostra hanno collaborato il nipote del pittore, l’architetto Duccio Ferroni, che ha messo a disposizione documenti, opere d’arte, disegni, fotografie e oggetti appartenuti all’artista, e Loretta Cosi, vedova di Torello Cosi, uno dei più appassionati collezionisti di opere e documenti relativi all’intera attività del pittore. Saranno inoltre esposti numerosi e importanti prestiti delle collezioni della Città metropolitana di Milano, della Galleria d’arte moderna di Roma Capitale e della Pinacoteca comunale di Faenza.
La selezione di opere mette in luce le principali fasi stilistiche di Ferroni, caratterizzate da un costante equilibro tra i due ruoli che l’autore assunse per tutta la sua vita: da una parte l’artista, a confronto con il vasto pensiero storico-critico del Novecento toscano; dall’altro il docente, impegnato nel costante e gravoso lavoro di formazione delle più giovani generazioni di artisti, a cui insegnò l’attitudine tecnica della tradizione figurativa toscana.
I visitatori si immergeranno dapprima nelle opere dell’esordio impressionista, passando per influenze futuriste, fino ad approdare ai toni intimi della tradizione toscana e della metafisica.
Negli anni, confermando la propria adesione alla poetica novecentista, Ferroni prese parte alla II Mostra del Novecento italiano (Milano, 1929) e alle rassegne internazionali del Novecento allestite a Buenos Aires e a Basilea, nel 1930, e a Helsinki nel 1931; dal 1930 al 1942 partecipò inoltre a tutte le edizioni della Biennale di Venezia».
Guido Ferroni, cenni biografici
Guido Ferroni nacque a Siena nel 1888. Autodidatta, non seguì studi artistici regolari ma, stabilitosi a Firenze, frequentò la scuola libera di nudo dell’Accademia. Espose per la prima volta nel 1910 alla mostra della Società promotrice di belle arti di Firenze.
Dopo un esordio d’intonazione impressionista, Ferroni si orientò verso nuove soluzioni formali, caratterizzate da una riduzione delle gamme cromatiche e da una atmosfera di pacata quotidianità paesana.
A Firenze, nel 1927, Ferroni aderì al gruppo Novecento toscano che, legato all’ambiente letterario di Solaria, si era costituito ufficialmente quello stesso anno a Firenze. L’anno successivo partecipò alla prima mostra ufficiale del gruppo che fu ospitata nel capoluogo lombardo dalla galleria Milano.
Fu docente presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, dove insegnò dal 1933 al 1941, e presso l’Istituto d’arte di Lucca, dove fu in cattedra dal 1941 al 1958.
Al termine della Seconda guerra mondiale si stabilì nuovamente nel capoluogo toscano, dove proseguì con coerenza l’attività pittorica.
Morì a Firenze il 21 aprile 1979.
Galleria degli Uffizi, Piazzale degli Uffizi, 6 – Firenze
Info:
Guido Ferroni, 1888-1979. L’antico sentimento della Pittura, a cura di Simonella Condemi, Emanuele Greco (28 aprile – 16 luglio 2023)
Palazzo Pitti, Galleria d’Arte Moderna, Sala del Fiorino
Da martedì a domenica dalle 8.15 alle 18.30
La visita alla mostra è inclusa nel biglietto per Palazzo Pitti
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Giuseppe Longo