Museo Novecento: Lectio del Cardinale Giuseppe Betori “Et Verbum caro factum est. Dio divenne uomo”

Firenze – Museo Novecento.Lectio del Cardinale Giuseppe Betori.“Et Verbum caro factum est.  Dio divenne uomo”.Giovedì 25 gennaio ore 18.00. Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, Firenze.

«Giovedì 25 gennaio 2024 alle ore 18.00 si terrà all’interno della Sala D’Arme di Palazzo Vecchio la lectio dell’Arcivescovo, card. Giuseppe Betori “Et Verbum caro factum est. Dio divenne uomo”, un momento importante di riflessione e parte del progetto Green Line, festival fiorentino promosso dal Comune di Firenze con il sostegno del Ministero del Turismo, di Iniziative Toscane, con la direzione artistica di Sergio Risaliti e organizzato da MUS.E. L’evento è a corredo dell’esposizione dei Tre Divini Bambini all’interno della Sala dell’Udienze inaugurata lo scorso 22 dicembre.

Nella Lectio “Et Verbum caro factum est. Dio divenne uomo”, partendo dalla precisa espressione “il Verbo si fece carne” tratta dal Vangelo di Giovanni (Gv2, 14a), l’Arcivescovo, card. Giuseppe Betori descriverà come, dalla nascita in povertà a Betlemme, fino al Golgota, ci sia tutta la vita di Gesù in quel suo farsi carne, nell’accogliere su di sé tutta la debolezza umana fino alla morte in croce. Da quell’evento in cui il Verbo si è fatto carne, Dio avrà pienamente a che fare con ogni aspetto che riguarda la condizione umana. In quel Bambino l’Altissimo si è fatto vicinissimo tra gli ultimi.

“Una preziosa opportunità per riflettere sulla connessione tra spiritualità e vita umana – ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini -, con particolare attenzione al messaggio di umiltà e vicinanza presente nel racconto evangelico attraverso l’esplorazione del cammino di Gesù, dalla nascita alla crocifissione. Ma anche un momento di riflessione nel contesto del festival Green Line, che vuole evidenziare un approccio integrato alla spiritualità e all’ambiente, attraverso una connessione tra fede e responsabilità ecologica”.

“Sono particolarmente contenta di accogliere l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori in Palazzo Vecchio per una lezione rivolta alla città. – ha detto l’assessora Federica Giuliani Per almeno due motivi. Il primo è che in questo momento storico noi abbiamo bisogno, direi un bisogno vitale, di ascoltare un uomo testimone di dialogo e portatore di un messaggio di pace. Il secondo è che parlare di Dio che si è fatto uomo richiama a tutti noi la sacralità della vita. E oggi con le guerre in corso nel mondo dobbiamo tutti riflettere sulla nostra umanità. Sull’umanità soprattutto dei tanti bambini uccisi dalle bombe, torturati, mutilati e privati della loro gioventù e adolescenza. Dobbiamo rimettere con forza l’uomo al centro del nostro agire”

Per il secondo anno accogliamo in Palazzo Vecchio una lectio del cardinale Betori e ne siamo felici e onorati. – ha detto Sergio Risaliti, direttore del Museo Novecento – Come nella precedente occasione, la sua riflessione teologica ed evangelica nasce a partire dalla piccola mostra natalizia, quest’anno dedicata ai Divini Bambini. In questa sua lectio mons. Betori ci guiderà alla comprensione del tema dell’incarnazione del Verbo, uno spartiacque nella storia umana perfino inintelligibile alla nostra ragione; eppure proprio la storia ci offre delle risposte quando andiamo ad affrontare la contingenza, perché pensare questo Dio incarnato, che si piega all’esistente e rinuncia alla sua onnipotenza e piena infinita sussistenza, è veramente qualcosa di sconvolgente, soprattutto ad una mente pervasa dalla sola obbedienza ad un Dio inconoscibile e invisibile. Nelle parole del Vangelo di Giovanni – a cui fa riferimento il cardinale nella sua lectio – è Dio che assume la fragile corporeità umana e si fa una sola cosa con la nostra carne, vivendone e subendone la sofferenza, perfino l’angoscia prima della morte. Ci pare di intendere nella scelta tematica di sua Eminenza una riflessione adatta ai tempi che viviamo.

L’esperienza rivelatrice del Verbo incarnato ci spinge alla imitazione di un Dio d’amore e di fratellanza diametralmente diverso e opposto al Dio guerriero, giudice severo e inflessibile del Vecchio Testamento.

Con i Vangeli, e con le parole di Giovanni, ci viene svelato che il verbo Essere si declina nella parola Amore, la parola più rivoluzionaria pronunciata dal figlio di Maria che predica e incarna un amore senza misura perché capace di porgere l’altra guancia fino al sacrificio. Un Dio uomo non vendicativo, non patriarcale, non armato. Quell’ Unigenito che, nato in una umile culla, ha aperto le sue braccia in croce per amore di tutti senza fare differenza.

Un Dio incarnato, un Dio di pace e di giusta libertà e fratellanza tra i popoli e le persone. Ecco il senso contingente e storico che mi piace interpretare nel titolo ‘Verbum caro factum est’”.

La lectio del cardinale è a corredo dell’esposizione inaugurata il 22 dicembre 2023 dei Tre Divini Bambini all’interno della Sala dell’Udienze di Palazzo Vecchio. I tre DiviniBambini– uno benedicente in gesso dipinto, l’altro in posa di piccolo Re del Mondo in legno dipinto e dorato, il terzo disteso supino in terracotta policroma – rimarranno esposti sul piano del grande bancone ligneo conservato nella Sala delle Udienze fino al 28 gennaio 2024. Il primo in piedi ha già il sembiante del Salvatore che vuole proteggere con la sua Grazia l’umanità intera. Il secondo è infante regale, raggiante come un astro. Il terzo è umile, indifeso, ricolmo di bontà e innocenza, come immaginato da San Francesco, a cui si deve il primo presepe a Greccio di cui ricorre quest’anno l’ottavo centenario.

A commento di queste tre immagini di bambini divini si potrebbero citare le parole di San Agostino che scriveva: “È sorto oggi su tutto il mondo il vero sole. Dio si è fatto uomo perché l’uomo si facesse Dio. Perché il servo si cambiasse in padrone. Dio prese la condizione di servo. Abitò sulla terra l’abitatore dei cieli perché l’uomo abitatore della terra potesse trovar dimora nei cieli”. Tre bambini divini ricordano a tutti la sacralità della vita umana custode fin dalla nascita della sua origine divina, il progetto a cura di Sergio Risaliti si è avvalso della collaborazione con l’Arcidiocesi fiorentina e dell’organizzazione MUS.E.

L’ingresso all’evento sarà libero fino ad esaurimento posti».

Museo Novecento, Piazza Santa Maria Novella 10, Firenze

Info: www.museonovecento.it

Giuseppe Longo

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