Il sindaco Iuppa: “Pastorizia e zootecnia sono gli assi portanti della nostra economia”. La testimonianza di un pastore
Geraci Siculo (Pa) – Nel fine settimana il Comune di Geraci Siculo è tornato a celebrare il rito della transumanza, una pratica che si perde nella notte dei tempi, ma che, da 14 anni a questa parte, è diventato anche un appuntamento di grande richiamo turistico.
“Con la transumanza celebriamo la nostra identità – afferma il sindaco di Geraci Siculo Luigi Iuppa – Pastorizia e zootecnia sono assi portanti della nostra economia, ma sono anche le nostre radici culturali. Con questo evento celebriamo il passaggio delle mandrie dai pascoli di marina ai pascoli di montagna, un momento importante e molto impegnativo per i nostri pastori che svolgono le loro attività nell’ambito di un territorio molto vasto che va dai 400 ai 1.600 metri sul livello del mare. Anche quest’anno siamo felici di aver riscontrato un ottimo risultato in termini di presenze turistiche. Sono sempre di più i visitatori che scelgono di raggiungere il nostro borgo per vivere questa particolare esperienza a stretto contatto con la natura. Negli anni, ovviamente, abbiamo arricchito il programma degli appuntamenti, inserendo anche momenti di approfondimento, di dibattito e di riflessione sulla pastorizia e sull’economia agricola dei nostri territori aprendoci anche ad esperienze diverse. Ad esempio, quest’anno abbiamo avuto il piacere di avere come ospiti il gruppo Cima Tosa del trentino e i tenores sardi”.
“Questa festa la sento dal profondo – afferma il pastore Antonio Giaconia di Geraci Siculo, parlando della transumanza – Essere pastori significa fare tanti sacrifici, ma farli con passione. Il mio è un lavoro pesante. In questo periodo mi sveglio alle tre per raccogliere il fieno, poi rientro a casa alle 6 per la prima mungitura, poi di nuovo a mietere e nel pomeriggio la seconda mungitura. È un lavoro che richiede una grande passione, ma che ti insegna l’amore per la campagna e il rispetto per gli animali”.