Catania – Il 20 luglio, al Palazzo della Cultura, l’ultimo dei quattro concerti del progetto speciale coprodotto dalle associazioni Algos Monk Jazz Club e Darshan di Catania e Curva Minore di Palermo. Un evento dell’edizione 2024 dell’Alkantara Fest, international folk and world music festival, e all’interno del Catania Summer Fest
Catania, Palazzo della cultura, 20 luglio, h 21, € 10
Un successo dopo un altro per l’Alkantara MediOrkestra – prima Selinunte, poi il parco archeologico di Naxos, poi ancora la magica atmosfera di “Jazz in vigna” a Santa Venerina – ed ora Catania, al Palazzo della cultura, sabato 20 luglio alle 21, degna conclusione di un tour siciliano di presentazione del nuovo allestimento del progetto musicale nato lo scorso anno all’interno dell’Alkantara Fest, il festival internazionale del folk e della world music organizzato da Darshan e diretto da mario Gulisano.
Ed è proprio l’Alkantara Fest 2024, edizione del ventennale, ad ospitare il live catanese dell’Alkantara MediOrkestra, bissando la preview di giovedì 18 luglio a Naxos. «Venti candeline ci obbligano a fare un inevitabile resoconto – dice il direttore artistico Mario Gulisano – e guardando indietro non posso non accorgermi di a quanta strada è stata percorsa dagli esordi. Abbiamo realizzato un modello europeo che abbiamo avuto la capacità di importare in Sicilia, dove mancava, e che abbiamo personalizzato riempiendolo anche di contenuti locali». Un evento che ricade anche nella programmazione del “Catania Summer Fest”, il cartellone promosso dal Comune di Catania.
L’Alkantara MediOrkestra – una coproduzione tra tre associazioni siciliane che lavorano da sempre con la musica – Algos – Monk Jazz Club e Darshan di Catania e Curva Minore di Palermo -, è formata da 10 musicisti ed un direttore d’orchestra e arrangiatore – Giuseppe Privitera – che hanno messo a punto il progetto dal vivo “Jazzbound”, letteralmente in direzione del jazz, nel senso di musica simbolo della totale libertà espressiva. L’ensemble, che trae ispirazione dal Mediterraneo fino al subcontinente indiano, presenta una grande varietà di strumenti, tra cui oud, marranzano, douduk, ney e charango cileno. Al direttore e arrangiatore Giuseppe Privitera – «E’ la bellezza del contributo di musicisti non solo provenienti da ambiti geografici diversi ma anche da mondi musicali diversi» -, si aggiungono otto gli strumentisti di base – Enzo Rao (violino, saz, oud), Riccardo Gerbino (tabla), Mario Gulisano (percussioni, marranzano), Roberto Fiore (contrabbasso), Fabio Sodano (duduk, sax, flauti), l’irlandese Bronagh Slevin (violoncello), la bulgara Alexandra Dimitrova (violino), Denise Di Maria (percussioni, charango) – ai quali si aggiungono per l’occasione due ospiti d’eccezione: il fisarmonicista sardo Antonello Salis e il polistrumentista norvegese Karl Seglem (corno di capra e sax). Non hanno bisogno di presentazioni i due super-ospiti di questo nuovo progetto dal vivo: sia il sardo Antonello Salis – fisarmonicista, pianista e compositore – sia il norvegese Karl Seglem – sassofonista e suonatore di corno di capra – uniscono da sempre l’amore per il jazz più contaminato con la passione per le musiche di radice popolare.
Il repertorio dell’Alkantara MediOrkestra spazia da composizioni tradizionali a brani originali, creando un’atmosfera che evoca il Mediterraneo come culla di civiltà millenarie. L’Alkantara MediOrkestra amalgama con maestria tradizioni mediorientali e nordiche enfatizzate da strumenti come il tabla indiano e il corno di capra norvegese. L’ensemble, guidato dalla volontà di esplorare, integra espressioni contemporanee, influenze world music e jazz, creando un suono senza tempo. L’improvvisazione affidata a illustri ospiti aggiunge un tocco di spontaneità, consentendo un dialogo vivo tra strumenti e musicisti, e favorendo un’apertura al nuovo che si riflette nell’accoglienza di nuove sonorità e prospettive.