Palermo – Il movimento nato negli Stati Uniti, riunisce gli artisti appassionati dello schizzo urbano su taccuini di viaggio, che diventano essi stessi opere d’arte Da sempre gli artisti disegnano ispirandosi agli scorci delle città, ai panorami, ma esiste un movimento nato nel 2007, a Seattle, negli Stati Uniti, che di questa arte ha fatto un vero e proprio filone. Si tratta degli Urban Sketchers che hanno codificato le caratteristiche per essere testimoni del proprio tempo e dei propri paesaggi urbani. Tra gli artisti palermitani che si riconoscono nel movimento c’è Antonietta Mazzamuto che, venerdì 13 settembre, alle ore 18,30 inaugurerà la sua mostra “Non ti ho mai amato”, da Artètika in via Giorgio Castriota, 15. Fortemente voluta dalle galleriste Gigliola Beniamino ed Esmeralda Magistrelli, sarà introdotta dal presidente dell’Accademia di Belle Arti, Leonardo Di Franco. L’esposizione sarà visitabile fino al 26 settembre, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20, e il sabato dalle 10 alle 13. Informazioni: 333.5747244.
Sono venti le opere in esposizione per “Non ti ho mai amato” di Antonietta Mazzamuto, alla galleria Artètika, tra acrilici su tela, su carta ed acquerelli che raccontano un mondo ed una natura splendidi inficiati dalla mano dell’uomo. “Si pone l’accento su come ancora è la Madre Terra, con le sue bellezze e gli angoli di paradiso, ma si parla anche dei disastri, a volte irreversibili, generati dalla follia umana. La denuncia contro un mondo che non si vuole fermare a riparare i danni fatti finora. Dalle pale eoliche che svettano con insolita bellezza in un paesaggio di campagna siciliana, alle bottiglie di plastica che formano a prima vista una sorta di paesaggio industriale, con tanto di fumo grigio che esce dalle immaginarie ciminiere, dipinte con tagliente ironia” commentano le galleriste Gigliola Beniamino ed Esmeralda Magistrelli.
La critica di Massimiliano Reggiani
“L’aspetto più affascinante della mostra – riferisce il critico Massimiliano Reggiani – è l’uso volontario di un linguaggio tardo Romantico, adatto ai taccuini di viaggio dei tanti aristocratici e uomini di cultura che esploravano – partendo dalle grandi corti settecentesche – le vestigia di antiche civiltà e l’impeto della natura annotati con scrupolo nei mirabilia dei secoli passati. Il tocco del suo pennello è rapido e minuzioso, il soggetto quasi sempre centrale adagiato con grazia sulle diagonali della composizione. Il fondo, che sia carta o pittura, lascia sempre grande spazio alla luce, al candore intrinseco del foglio mentale su cui lo Sketcher annota le proprie osservazioni. Il suo è un grido d’allarme lanciato attraverso l’arte: da un lato abbiamo il paradiso, dall’altro l’inferno da cui potremmo non uscire più e che ci divorerà”.
Chi è Antonietta Mazzamuto
Antonietta Mazzamuto è nata a Palermo dove vive e lavora. Si è laureata nel 1976 in Storia dell’Arte, con Maurizio Calvesi, con una tesi sullo scultore Mario Rutelli; successivamente si è specializzata in restauro di quadri antichi su tela, su legno e lastra di metallo. Contemporaneamente si è dedicata alla pittura, cominciando a dipingere tele astratte e facendo una personale nel locale “L’isola di Marè” a Palermo, nel 1985. Dal 2015, l’artista si lega al movimento degli Urban Sketchers: una rete globale di appassionati e cultori dello schizzo urbano consolidati attorno alla figura trascinante dell’illustratore e giornalista Gabriel Campanario, artista e blogger del Seattle Times, che dipingono e disegnano realisticamente e dal vero, gli scorci più belli del mondo, su dei taccuini di viaggio, che diventano essi stessi opere d’arte. Il gruppo sketcher palermitano, si chiama SketchcrawlPalermo ed è guidato dall’architetto Anna Cottone.