Il progetto a cura di Roberta Valtorta è sostenuto da Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura
Palermo – Fotografie di Giorgio Barrera, Martina Della Valle, Sebastiano Raimondo, Moira Ricci, Sandro Scalia, Maria Vittoria Provato.
Accademia di Belle Arti di Palermo | Cantieri Culturali Zisa, via Paolo Gili 4, Spazio Grande Vasca
Mercoledì 30 alle ore 17 inaugurazione della mostra a palazzo Butera, via Butera 17.
La mostra sarà allestita fino all’11 dicembre
Biglietto d’ingresso alla collezione di Palazzo Butera: Euro 9,00 (acquistabile sul sito)
Informazioni: Tel. 0917521754 www.palazzobutera.it
Catalogo Dario Cimorelli Editore. Testi di Claudio Gulli, direttore di Palazzo Butera, Monica Maffioli, storica della fotografia e Roberta Valtorta, storica e critica della fotografia e curatrice del progetto.
Mappa-mondo. Fotografie di dieci paesi in Sicilia, sostenuto da Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, è un progetto di ricerca fotografica contemporanea voluto dall’Accademia di Belle Arti di Palermo in partnership con la Fondazione di Palazzo Butera.
Curato da Roberta Valtorta il progetto ha preso avvio in seguito al ritrovamento a Palazzo Butera, nel corso dei lavori di restauro al piano nobile, di 10 mappe, dipinte ad olio, estremamente dettagliate di proprietà feudali della famiglia dei Branciforte, corrispondenti ai paesi di Mazzarino, Santa Lucia, Pietraperzia, Niscemi, Barrafranca, Grammichele, Butera, Raccuia, Militello e Scordia. Sparsi tra quattro province, Caltanissetta, Catania, Enna e Messina, disseminati in un paesaggio agrario che oggi mostra evidenti processi di urbanizzazione, le dieci città del Principe parlano sia di identità resilienti alle trasformazioni avvenute nel tempo, sia di snaturamento.
Giorgio Barrera, Martina Della Valle, Sebastiano Raimondo, Moira Ricci, Sandro Scalia, Maria Vittoria Trovato sono i sei fotografi incaricati dall’Accademia di Palermo di produrre dei progetti fotografici a partire dalle dieci mappe.
Dipinte a olio da più artisti (ad oggi se ne conosce solo uno, Filippo Giarrusso) intorno alla metà del 1700, le mappe sono portatrici di importanti indizi che hanno permesso una lettura del presente e una ricognizione in situ delle permanenze, un dialogo con la storia e l’attualità dei luoghi, vuoi con ricognizioni fotografiche esperienziali e puntuali, vuoi con creazioni immaginifiche di nuovi paesaggi.
L’intero corpus di opere realizzate (dodici stampe per ciascun autore) entrerà a far parte della Collezione dell’Accademia di Belle Arti di Palermo.
Dal 30 ottobre all’11 dicembre una mostra a Palazzo Butera presenta una selezione delle opere fotografiche realizzate dai sei autori allestite luogo il percorso espositivo che ospita la ricchissima collezione di Francesca e Massimo Valsecchi.
Il lavoro di ricerca e le opere prodotte sono documentate nel catalogo edito da Dario Cimorelli con testi di Claudio Gulli, direttore di Palazzo Butera, Monica Maffioli, storica della fotografia e Roberta Valtorta, storica e critica della fotografia e curatrice del progetto.
Il volume contiene oltre alle fotografie realizzate dai sei autori, le immagini delle mappe settecentesche e alcune fotografie, in forma di omaggio, che Giovanni Chiaramonte – a sua volta coinvolto nel progetto ma mancato nell’ottobre 2023 – realizzò in uno di questi paesi, Raccuja, nel 1999.
Il progetto è inoltre raccontato sui canali social (Instagram e Facebook) dedicati @mappamondo_fotografieinsicilia.
Il lavori dei 6 fotografi
Giorgio Barrera, Martina Della Valle, Sebastiano Raimondo, Moira Ricci, Sandro Scalia, Maria Vittoria Trovato
Il titolo ‘Mappa-mondo’ non è privo di ironia, come sottolinea Roberta Valtorta nel suo testo in catalogo. Le mappe ci raccontano di 10 paesi in Sicilia e non dell’intero mondo, così la fotografia, come la intendiamo oggi, non potrebbe mai darci una rappresentazione fedele e completa di un territorio.
Ecco, quindi, che il trattino esprime la singolarità di questo progetto fotografico: unisce ma soprattutto distanzia la mappa dal mondo, cioè la rappresentazione dei luoghi, il fenomeno artistico, dalla loro realtà fenomenologica, diventa espressione dei diversi possibili mondi visivi nati dai progetti dei sei artisti impegnati in questo lavoro siciliano.
Il punto di partenza dei sei autori – fotografi, Giorgio Barrera, Martina Della Valle, Sebastiano Raimondo, Moira Ricci, Sandro Scalia, Maria Vittoria Trovato -, per sviluppare le loro riflessioni sul territorio che cambia e sul senso dei luoghi nel tempo sono stati quindi i 10 feudi dei Branciforte principi di Butera, rappresentati nelle dieci grandi e affascinanti mappe settecentesche conservate a Palazzo Butera.
Non si è trattato però di una “documentazione” (tema già concettualmente molto sondato grazie alle numerose importanti esperienze di committenza pubblica, ormai storicizzate, svoltesi in Italia e in Europa dai primi anni Ottanta all’inizio dei Duemila), ma di indagini completamente libere, in senso fisico e soprattutto mentale, e di costruzioni di immaginari, attraverso modalità progettuali e narrative diverse che affermano la assoluta soggettività della rappresentazione e le grandi possibilità della fotografia di immaginare il paesaggio.
Giorgio Barrera (Cartofotografica) ha realizzato un polittico di richiamo pittorico con immagini del solo paesaggio intorno alla città, e non dell’agglomerato urbano come accade nelle antiche mappe, mettendo in discussione l’impianto prospettico tradizionale e creando, attraverso il collage digitale e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, un insieme visivo credibile ma non realmente esistente.
Martina Della Valle (Di ricotte ed altre cose) ha raccontato “di ricotte ed altre cose” riunendo immagini tra loro molto diverse (paesaggi, antichi oggetti della tradizione, ricotte, strumenti di lavoro, pecore, figure di pastori presenti nelle mappe di Palazzo Butera) e approdando a un teatrino al cui centro sta, protagonista, la ricotta siciliana.
Sebastiano Raimondo (Il mappamondo di Palazzo Butera) ha ricercato il mistero dei luoghi, le tracce della storia e insieme lo stato delle cose nella contemporaneità, raccogliendo solitari frammenti di realtà, talvolta di valore iconico, in un vagare visivo di forte tono interrogativo-esistenziale.
Moira Ricci (è in gioco la verità) ha inventato, attraverso prelievi da Google street view e interventi di intelligenza artificiale, un paese siciliano contemporaneo abitato da figurine, simile a un presepe, con i segni dell’urbanizzazione incontrollata e della distruzione del territorio, un luogo “somigliante”, ma assolutamente non esistente.
Sandro Scalia (L’eredità dei Branciforte) ha compiuto lunghi e meticolosi viaggi per individuare punti simbolici nel paesaggio antropizzato, incluso Palazzo Butera stesso, sottolineando l’importanza, in fotografia, dell’incontro con i luoghi e del ripetuto ritorno.
A Maria Vittoria Trovato (PRG) dobbiamo un’esplorazione di schietta matrice “topografica” di una serie di odierni uffici comunali di alcuni di questi paesi (così diversi dal Palazzo), in cerca di piante legate ai piani regolatori che mostrano soprattutto l’espansione urbana contemporanea, in un importante confronto tra mappe di ieri e mappe di oggi.