Firenze – La Galleria dell’Accademia di Firenze avvia il restauro della Madonna col Bambino in trono e quattro angeli e santi. Il trittico di Spinello Aretino ha lasciato le sale del museo fiorentino. Le operazioni di restauro dureranno circa un anno.
«Il trittico Madonna col Bambino in trono e quattro angeli fra i santi Paolino, Giovanni Battista, Andrea e Matteodi Spinello Aretino ha lasciato la Galleria dell’Accademia di Firenze per essere sottoposto a un complesso lavoro di restauro che durerà 12 mesi circa. Durante questo periodo, al suo posto, sarà possibile ammirare la Madonna col Bambino in trono fra i santi Giovanni Battista e Zanobi di Niccolò di Pietro Gerini (1395-1400 ca.), opera precedentemente non esposta.
Spinello di Luca detto Spinello Aretino fu un protagonista della pittura in Toscana fra la fine del Trecento e l’inizio del secolo successivo, punto di riferimento per molti artisti del periodo. Le numerose commissioni ricevute – ad Arezzo e nelle principali città toscane, quali Firenze, Lucca, Pisa e Siena – testimoniano il considerevole apprezzamento nei confronti del pittore.
Il trittico, punto fermo nella ricostruzione della personalità artistica del suo autore in quanto firmato e datato 1391, fu commissionato dal mercante lucchese Paolino di Simonino di Bonagiunta, per l’Oratorio di Sant’Andrea a Lucca. I quattro santi raffigurati nei pannelli laterali rendono omaggio a Sant’Andrea, titolare della chiesa, e ai nomi del donatore e dei suoi fratelli. Il dipinto risulta mancante delle cuspidi e dello zoccolo.
Il restauro si articolerà in diverse fasi precedute da una campagna di imaging fotografico che consentirà una conoscenza più dettagliata dei materiali e delle tecniche esecutive. Dagli studi preliminari effettuati si evince che la pala d’altare ha subito restauri riferibili, probabilmente, al periodo antecedente all’acquisto da parte delle Gallerie fiorentine (1850) e al conseguente ingresso alla Galleria dell’Accademia di Firenze.
L’intervento, affidato a un team di esperti – Andrea e Lucia Dori, Roberto Buda e Ottaviano Caruso – si è reso necessario per recuperare la leggibilità dell’opera nel rispetto del suo tempo vita.
La superficie pittorica si presenta infatti offuscata e imbrunita da un insieme di polveri e sovrammissioni di varia natura alteratesi nel tempo. Le graduali operazioni di pulitura e di reintegrazione contribuiranno a ripristinare l’equilibrio formale e cromatico della superficie pittorica.
La Direzione dei lavori è affidata ai funzionari della Galleria dell’Accademia di Firenze, Dott.ssa Elvira Altiero e Dott.ssa Eleonora Pucci».
Galleria dell’Accademia di Firenze, via Ricasoli, 58-60 – Firenze
Info:
www.galleriaaccademiafirenze.it
Giuseppe Longo