Nasce Collezione Antropocene

Trento – Al MUSEla prima collezione italiana sulla trasformazione eco-sociale in corso.

«Collezione Antropocene, al MUSEla prima collezione italiana sulla trasformazione eco-sociale in corso.Dal 1° dicembre 2024 al 19 gennaio 2025. Al MUSE – Museo delle Scienze di Trento.

Hannah Rowan Tides in The Body 2023

Grazie al PAC2022-2023 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, nasce la prima collezione italiana d’arte dell’Antropocene che attraverso il MUSE entra a far parte delle collezioni provinciali. Video-installazioni, fotografie e opere site-specific esplorano l’epoca di profonde trasformazioni eco-sociali in cui viviamo e saranno esposte in mostra al MUSE fino al 19 gennaio 2025. Selezionate nell’ambito del percorso intrapreso da MUSE tre anni fa con la piattaforma artistica “We Are The Flood” ideata da Stefano Cagol, le opere sono state realizzate da 17 artiste e artisti internazionali. In programma tra dicembre e gennaio anche una serie di eventi collaterali per riflettere sul legame tra arte e scienza.

Nasce al MUSE una collezione museale di nuova concezione, simbolo dell’alleanza fra scienze e arti, pensata per accogliere, comprendere e illuminare l’attuale crisi ambientale nella sua complessità di cause sociali, economiche, politiche ed etiche. La nascita di Collezione Antropocene si inserisce nel progetto pluriennale che il MUSE ha avviato insieme alla piattaforma artistica We Are The Flood a partire dal 2020 con l’intento di far dialogare discipline solo in apparenza agli antipodi.

Un’operazione che il PAC – Piano per l’Arte Contemporanea, il più importante fondo ministeriale per l’acquisizione, la produzione e la valorizzazione di opere dell’arte e della creatività contemporanee destinate al patrimonio pubblico italiano, ha deciso di premiare.

Per il direttore del MUSE Massimo Bernardi: “L’obiettivo per un museo contemporaneo, e ancor più per un museo che si occupa primariamente di ambiente, clima, biodiversità come il MUSE, non può che essere quello di comunicare le principali sfide della contemporaneità che oggi ruotano attorno alla grande transizione ecologica e sociale. Sfide che non attengono solo alla dimensione dell’innovazione scientifica e tecnologica ma, ancor più radicalmente, al nostro vivere la e nella transizione. In questo senso nasce l’idea di raccogliere e preservare non solo le testimonianze fisiche, materiali della trasformazione in corso, ma anche l’evidenza delle nostre sensazioni per come vengono interpretate e rappresentate dalle arti. Siamo lieti che questa idea sia stata supportata dal Ministero della Cultura e orgogliosi di mettere a disposizione del patrimonio artistico provinciale la neo-istituita Collezione Antropocene.”

Per il curatore di Collezione Antropocene Stefano Cagol: «C’era l’urgenza di avviare la prima collezione d’arte in Italia focalizzata sulle questioni dell’Antropocene. Il focus tematico è coerente, pur nell’ampia varietà dei punti di vista offerti da artiste e artisti di culture differenti, dal Kirghizistan a Israele, dagli Stati Uniti al territorio locale, trentini e sudtirolesi, e di diverse generazioni, consolidati e under 35. Le opere acquisite grazie al prezioso supporto ministeriale sono state intercettate negli ultimi tre anni attraverso la piattaforma “We Are the Flood. Noi siamo il diluvio” che ho avuto l’onore di sviluppare con il MUSE».

MUSE Museo delle Scienze , C.so del lavoro e della scienza 3, Trento,

Le opere e le/gli artiste/i

Le 17 le opere d’arte che costituiscono il nucleo fondante della Collezione sono espressione di diverse visioni e forme di linguaggio: dalla fotografia alle installazioni video, dalle sculture alle opere site-specificnate in seguito a workshop, masterclass e residenze d’artista in museo. Tutte, però, raccontano le ricadute ambientali delle azioni umane e si fanno portavoce dell’urgenza di una trasformazione ecologica.

Le autrici e gli autori, che provengono da varie parti del mondo e hanno alle spalle esperienze artistiche internazionali, sono:

Shaarbek Amankul (Kirghizistan), Eugenio Ampudia (Spagna), Stefano Caimi (Italia, Merate), Hannes Egger (Italia, Merano), Nezaket Ekici (Turchia), Angela Fusillo (Italia, Puglia), Micol Grazioli (Italia, Trento), Elena Lavellés (Spagna), Silvia Listorti (Italia, Milano), Shahar Marcus (Israele), Mary Mattingly (USA), Philipp Messner (Italia, Bolzano), Giulia Nelli (Italia, Legnano), Laura Pugno (Italia, Trivero), Hannah Rowan (Gran Bretagna), Giacomo Segantin (Italia, Abano Terme), g. olmo stuppia (Italia, Milano),

Il nucleo iniziale di Collezione Antropocene sarà ampliato negli anni con acquisizioni e produzioni legate a percorsi di esplorazione della tematica antropocenica attraverso l’arte. L’esposizione, dopo la prima tappa a Trento (fino al 19 gennaio 2025), potrà essere ospitata da altri istituti museali e realtà culturali, aprendosi a nuove collaborazioni creative.

Gli eventi collaterali

La nuova Collezione Antropocene sarà accompagnata da quattro talk, che prenderanno la forma di un originale “Tè con l’artista”, e da una serie di lectio magistralis sul tema dell’Arte nell’Antropocene fra cui quella di Andrea Viliani, direttore del Museo delle Civiltà di Roma, e di Denis Isaia, direttore sostituto delle Collezioni del Mart. L’occasione per visitatrici e visitatori di incontrare a tu per tu le artiste e gli artisti e dialogare con loro davanti a una tazza di tè nel salotto allestito all’interno della mostra e approfondire le visioni e le rappresentazioni artistiche legate alle emergenze ambientali».

Info:

Qui il calendario dei primi appuntamenti:

7 dicembre 2024, dalle 17 alle 19: talk con l’artista Micol Grazioli.

21 dicembre 2024, dalle 17 alle 19: talk con l’artista g. olmo stuppia.

11 gennaio 2025, dalle 17 alle 19, talk con l’artista Hannes Egger.

18 gennaio 2025, dalle 17 alle 19, talk con l’artista Silvia Listorti.

Info: www.muse.it

Info:

Il Programma Antropocene del MUSE è sostenuto da:

Sustainability Partner

Lavazza Group

Special Sponsor

Levico the climate positive water

Con il supporto di:

IBSA Foundation for scientific research

Giuseppe Longo

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