Palermo – È quanto emerge dal ranking “Best Workplaces in South Italy 2024”, stilato da Great Place to Work Italia ascoltando le opinioni espresse da oltre 3mila collaboratori impiegati nelle realtà produttive del Mezzogiorno. I 10 ambienti di lavoro d’eccellenza del Sud Italia si contraddistinguono, nel confronto con le altre realtà imprenditoriali del meridione, per l’elevato indice di fiducia mostrato dai dipendenti nei confronti dell’azienda (+21%), una maggiore equità nelle retribuzioni e nelle promozioni (+33%) e per una forte capacità del capitale umano ad adattarsi all’innovazione (+25%). Le tre realtà presenti sul podio sono Galileo Life, Halley SUD e Apuliasoft Srl. “Continuiamo a perseverare affinché anche al Sud l’ascolto dei collaboratori diventi una pratica diffusa sulla quale tutte le organizzazioni investano per poter mantenere la competitività nel medio-lungo periodo” dichiara Beniamino Bedusa, presidente di Great Place to Work Italia.
Anche il Mezzogiorno ha le proprie realtà organizzative e imprenditoriali d’eccellenza. A individuare i 10 migliori ambienti di lavoro del Sud Italia ci ha pensato Great Place to Work Italia, società leader mondiale nella ricerca e consulenza organizzativa, con la pubblicazione dell’edizione 2024 del ranking “Best Workplaces in South Italy”, stilato ascoltando i pareri e le opinioni espresse direttamente da oltre 3mila collaboratori, attivi all’interno delle organizzazioni con sede in 7 regioni meridionali (Puglia, Sicilia, Abruzzo, Calabria, Molise, Campania e Basilicata). Le realtà lavorative d’eccellenza attive nel Sud si contraddistinguono innanzitutto per un elevato indice di fiducia dei collaboratori (92%), il cosiddetto Trust Index, nei confronti dell’organizzazione per cui lavorano, con una differenza di ben 21 punti percentuali (71%) nel confronto diretto con le altre organizzazioni del meridione analizzate da Great Place to Work Italia ma non presenti in classifica. Ciò ha effetti diretti sia sulla retention dei collaboratori delle aziende best workplaces, con il 91% che dichiara l’intenzione di lavorare qui per un lungo periodo contro il 78% delle altre realtà analizzate, sia sulla volontà di raccomandare ad amici, famigliari e conoscenti l’azienda per cui si lavora come ambiente di lavoro eccellente, dove la differenza è addirittura di ben 25 punti percentuali (94% vs 69%). Un’altra area in cui i best workplaces del Sud si contraddistinguono è quella del rispetto, dove s’indagano dimensioni quali i benefit messi a disposizione dei collaboratori (+25%), l’interesse e la considerazione mostrati dai responsabili nei confronti del capitale umano anche dal punto di vista personale e non solo professionale (+22%) e la possibilità di poter lavorare in un ambiente di lavoro sano dal punto di vista psicologico (+30%). Le 10 migliori realtà produttive del Mezzogiorno, secondo i collaboratori, mostrano anche una maggiore equità sia nel riconoscimento delle retribuzioni (+32%), sia nella redistribuzione della ricchezza prodotta dall’azienda (+33%), oltre al fatto che le promozioni vanno solo a chi se le è realmente meritate (+34%). Di particolare rilievo risultano anche il consenso sulla correttezza fra colleghi (+24%) e l’assenza di discriminazioni in base all’età (+22%).
Ampie differenze emergono anche nell’ambito dell’extra effort (+20%), con le persone attive nei best workplaces del Sud Italia che sono maggiormente pronte a dare qualcosa in più per portare a termine il proprio lavoro e dell’innovazione (+25%) con una maggiore capacità dei collaboratori di adattarsi ai cambiamenti necessari per garantire il successo dell’organizzazione. “L’ascolto costante dei collaboratori è un focus nelle aziende del Sud visto anche un mercato del lavoro meno attivo, ma rimane la chiave strategica sulla quale debbono investire tutte le organizzazioni per poter mantenere la competitività nel medio-lungo periodo – dichiara Beniamino Bedusa, presidente di Great Place to Work Italia – Ciò si conferma anche dall’analisi dei principali dati e insight portati alla luce dall’edizione 2024 del ranking Best Workplaces in South Italy, in cui sono premiate le 10 migliori organizzazioni per cui lavorare nel Sud Italia. Avere collaboratori motivati e che mostrano un elevato livello di fiducia nei confronti della realtà per cui lavorano ha ripercussioni positive e dirette anche sui principali indici economici di un’organizzazione come ad esempio la capacità di adattarsi più rapidamente alle innovazioni di prodotto e di processo, necessarie per riuscire a garantire un successo duraturo per l’azienda. I risultati emersi quest’anno dalle analisi delle aziende del Sud Italia – conclude Bedusa – sono molto incoraggianti e spero possano fungere da spunto di riflessione per altre realtà del sud del nostro Paese”.
Analizzando ancor più nel dettaglio il ranking emerge come sia Galileo Life, la grande rete di farmacisti italiani indipendenti, uniti per garantire il benessere della persona e delle comunità con sede a Maglie, in provincia di Lecce, il miglior ambiente di lavoro del Sud Italia. Sul secondo gradino del podio troviamo Halley SUD, realtà con tre sedi dirette a Catania, Sommatino (CL) e Reggio Calabria specializzata nella fornitura di soluzioni informatiche e servizi digitali per la Pubblica Amministrazione, vero punto di riferimento per gli enti locali delle regioni meridionali mentre conquista il terzo posto Apuliasoft srl, organizzazione del settore IT con sede a Bari che aiuta le aziende software-based a raggiungere obiettivi d’innovazione realizzando soluzioni software tailor-made innovative, stabili e scalabili. Completano la top 10 dei migliori ambienti di lavoro del Sud Italia Plurimpresa, Novidis, ACSoftware Srl, Prestiter, Studioware, PA Advice ed Egnazia Ospitalità Italiana. Tra i settori più rappresentati all’interno del ranking dei migliori ambienti di lavoro del Mezzogiorno domina l’IT (50%), seguito dai servizi professionali (20%), oltre a health care, servizi finanziari e assicurazioni e alberghiero (10% a testa). Rispetto invece alle regioni il 30% dei best workplaces in South Italy hanno sede in Puglia, il 20% in Sicilia e Abruzzo e il 10% invece in Calabria, Molise e Campania.