Archeoclub D’Italia. “Alle fonti della nostra storia. Le pietre identitarie”

Cefalù (PA) – Prima Conferenza Nazionale, Sala delle Capriate, Palazzo di Città.

«Da Cefalù il progetto pilota sullo studio e la conoscenza delle pietre identitarie, che adesso viene esteso ad altri territori!

Sabato 19 ottobre – ore 9.30 – Prima Conferenza Nazionale sulle pietre identitarie D’Italia – Sala delle Capriate di Palazzo di Città – Cefalù – Sicilia.

Rosario Santanastasio (Presidente Nazionale Archeoclub D’Italia) : “E’ un progetto di Archeoclub D’Italia sede di Cefalù dedicato allo studio della pietra locale, nel caso di Cefalù la famosa lumachella, che prevede la mappatura dei siti costruiti con la pietra locale e dei manufatti che nel corso dei secoli sono stati realizzati e in ogni fase del processo di conoscenza intende coinvolgere direttamente i cittadini, gli studenti, le famiglie”.

Stefania Randazzo (Presidente Archeoclub D’Italia sede di Cefalù): “Sabato con il primo convegno dedicato alle pietre identitarie, la lumachella ma anche altre pietre della macroarea del parco delle Madonie, daremo l’avvio alla fase dell’approfondimento scientifico e allargheremo il nostro interesse a pietre identitarie di altre aree geografiche. Il progetto triennale infatti si sviluppa su tre linee principali: la parte scientifica, la parte didattica e infine quella della promozione. La nostra esperienza potrà essere esportata e diffusa in tutto il territorio nazionale”.

Il progetto già dalle prime azioni ha potuto contare su un’ampia partnership. Innanzitutto le scuole di ogni ordine e grado, l’Università con cui è già in essere una convenzione, la Diocesi, l’Ente Parco delle Madonie, gli Ordini professionali, quello dei Geologi ma anche degli Architetti e degli ingegneri, associazioni e istituzioni culturali del territorio.

Flora Fortunata Rizzo (Vice Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia): “Il progetto pilota, di studio e conoscenza delle pietre identitarie, prevede il coinvolgimento del cittadino, giovane o anziano nel percorso di acquisizione e divulgazione di conoscenza degli aspetti geologici paleontologici, archeologici, storico-artistici e culturali di tutte le pietre locali d’Italia, finalizzato alla conservazione e al restauro del patrimonio architettonico dei centri. Abbiamo iniziato dalla pietra lumachella di Cefalù. Sabato renderemo noti i primi risultati”.

“Cresce il progetto sullo studio delle pietre identitarie con il coinvolgimento dei cittadini, dei giovani, della comunità. E’ un progetto pilota, partito dalla sede di Cefalù, in Sicilia e che si sta per estendere anche ad altri territori italiani. Il progetto intitolato: “Alle fonti della nostra storia. le pietre identitarie”, non solo prevede lo studio della pietra locale, ma anche la mappatura dei siti e dei manufatti che nel corso della storia sono stati realizzati. In questo modo si andranno a realizzare itinerari turistico culturali, di promozione anche del patrimonio geologico dell’Italia. Grazie a tale progetto tutti i cittadini possono partecipare alle attività di formazione, mappatura e conoscenza della pietra identitaria del proprio territorio, divenendo consapevoli della ricchezza geologica del borgo, del paese, della terra in cui vivono. I cittadini diventano sentinelle in difesa del patrimonio ambientale vissuto”. Lo ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia.

Tutto parte dal modello Cefalù dove è stato avviato il Progetto sulla Pietra Identitaria, la nota lumachella.

“Alle fonti della nostra storia. le pietre identitarie: lumachella, la pietra di Cefalu”, è un articolato progetto pilota triennale che parte da Cefalù, ideato da Archeoclub D’Italia, sede di Cefalù, in collaborazione con la sede nazionale che, dalla pietra calcarea di pregio denominata “lumachella” o “pietra di Cefalù”, sta promuovendo un percorso di acquisizione e divulgazione di conoscenza degli aspetti geologici – ha affermato Flora Fortunata Rizzo, Vice Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia – paleontologici, archeologici, storico-artistici e culturali di tutte le pietre locali d’Italia, finalizzato alla conservazione e al restauro del patrimonio architettonico dei centri urbani, delle pavimentazioni storiche e dei partiti architettonici. Siamo dinanzi ad un progetto pilota che per la sua peculiarità è oggetto di interesse nazionale. Approfondiamo la conoscenza storica della pietra locale ma nello stesso tempo incidiamo sull’aspetto contemporaneo dei centri storici. Anche la città moderna grazie alla conoscenza, potrà mantenere la memoria e l’identità del luogo. Far conoscere ai giovani la natura dei luoghi e l’importanza della salvaguardia del loro aspetto originario è l’unico strumento efficace per una corretta trasmissione dei saperi, per la valorizzazione e promozione. Un progetto straordinario voluto e ideato da Archeoclub D’Italia ed esattamente dalla sede Archeoclub D’Italia di Cefalù”.

Sabato 19 Ottobre, a Cefalù, gli esperti parleranno della “pietra di Cefalù” e illustreranno le esperienze di studio sulle pietre del territorio.

“Si parte da Cefalù e dalla sua pietra identitaria “la lumachella”. E’ proprio dalla sede di Cefalù dell’Archeoclub d’Italia che il progetto pilota triennale è stato ideato. Cavata dalla grande “Rocca” che sovrasta Cefalù, “la pietra lumachella” è il materiale impiegato per la costruzione degli edifici più antichi e per le imponenti fortificazioni dette “mura megalitiche”, per i cippi funerari della necropoli ellenistica nonché per le fondamenta del Duomo arabo normanno e di antiche abitazioni. Si ritrova nei partiti architettonici di chiese e palazzi, nella pavimentazione stradale – ha dichiarato Stefania Randazzo, Presidente Archeoclub D’Italia sede di Cefalù – negli arredi almeno fino agli anni ’50 del novecento, costituendo quindi con la sua colorazione e il suo aspetto l’elemento più significativo per la caratterizzazione dell’identità di questo luogo.  Per far conoscere la sua natura geologica, mineralogica e paleontologica, alla Prima Conferenza Nazionale sulle Pietre Identitarie, sono stati invitati a relazionare gli studiosi e i professionisti che hanno mappato la geologia della macroarea del parco delle Madonie e approfondito le caratteristiche del sito geologico della Rocca e del centro storico di Cefalù. Avremo studiosi provenienti da altre aree territoriali, nelle quali sono stati condotti studi sulle caratteristiche dei materiali lapidei locali, sul loro utilizzo e sulle tecniche costruttive del passato.

Il progetto triennale che prevede attività di formazione per studenti e cittadini, ha visto da febbraio ad oggi i cittadini coinvolti in attività di formazione tenuti da docenti geologi, archeologi, paleontologi, esperti in beni culturali, una preziosa opportunità di conoscere l’identità del proprio territorio. Questa coscienza costruita sulla conoscenza siamo certi trasformerà in sentinelle tutti i cittadini e soprattutto i giovani che verranno coinvolti direttamente anche nelle attività laboratoriali, di rilievo e mappatura tipologica della lumachella e dei suoi usi”.

La prima fase del progetto ha visto la formazione dei soci e degli insegnanti delle scuole di Cefalù che dovranno trasferire la conoscenza acquisita agli studenti. Le attività sono state comunque aperte a tutti i cittadini interessati con l’obiettivo di renderli parte attiva già dalle prime azioni.                        

“Il progetto denominato “Alle fonti della Nostra Storia. Le pietre identitarie: LUMACHELLA, LA PIETRA DI CEFALU’, sta concludendo i primi mesi di attività durante i quali i docenti delle scuole partner hanno partecipato a 2 seminari di formazione, finalizzati alla creazione di formatori che dovranno poi incontrare cittadini e studenti.  Il primo seminario è stato sui I Geositi del Madonie Unesco Global Geopark tenuto dai geologi Fabio e Alessandro Torre e il secondo La pietra lumachella nel quadro dell’evoluzione geologica della Sicilia dal Prof. Pietro Di Stefano.

Inoltre insieme al Dipartimento di Architettura dell’Università sono stati attivati dei percorsi di orientamento per gli studenti del Liceo artistico di Cefalù in preparazione dell’attività di rilievo e mappatura tipologica e sulla Conoscenza delle pavimentazioni storiche e l’uso delle moderne tecniche di rilievo. Tra maggio e luglio sono state anche proposte tre visite dedicate alla pietra lumachella: nell’ambito della manifestazione nazionale Chiese aperte 2024 – ha continuato la Randazzo – su Arte in lumachella nella Basilica Cattedrale di Cefalù a cura dello storico dell’arte Giuseppe Fazio e due Itinerari della lumachella nel centro storico di Cefalù e all’interno dell’Itinerarium Pulchritudinis: le torri della Cattedrale il chiostro e il museo diocesano”.

Sabato 19 Ottobre, per la prima volta si terrà il Convegno Nazionale dedicato alle Pietre Identitarie, durante il quale gli esperti presenteranno gli esiti delle loro ricerche sul tema delle pietre identitarie del territorio siciliano e campano e accadrà in uno scenario significativo quale quello della Sala delle Capriate sede del Consiglio comunale, luogo istituzionale rappresentativo della collettività locale, all’interno del Palazzo di Città. 

Il progetto triennale prevede lo sviluppo di ben tre linee principali: Parte scientifica, con partner l’Archivio Storico Diocesano di Cefalù, l’Università di Palermo – Corso di laurea in Architettura e l’Ordine regionale dei Geologi, la seconda linea riguarda la Didattica con partner: Archivio Storico Diocesano di Cefalù, l’Università di Palermo – Corso di laurea in Architettura, l’Ordine regionale dei Geologi, l’Ente Parco delle Madonie Unesco Global Geopark. Infine la terza linea sarà la Promozione/disseminazione con partner Diocesi di Cefalù, Cooperativa Il Segno – Itinerarium Pulchritudinis, Fondazione culturale Mandralisca.

“La Conferenza avrà come titolo: “Alle fonti della nostra storia. Sarà la prima Conferenza nazionale sulle pietre identitarie d’Italia. L’evento è parte di un articolato progetto pilota triennale che Archeoclub d’Italia aps con la collaborazione della sede locale di Cefalù dedica alla promozione e alla divulgazione degli aspetti geologici, paleontologici, archeologici, storico-artistici e culturali di tutte le pietre locali d’Italia, finalizzato alla conservazione e al restauro del patrimonio architettonico dei centri urbani, delle pavimentazioni storiche e dei partiti architettonici. Il convegno intende dare un contributo non solo all’approfondimento scientifico ma, coinvolgendo le Università e gli ordini professionali portare i temi proposti nella concretezza nel modus operandi dei liberi professionisti e delle amministrazioni – ha concluso la Randazzo – e per determinare la nascita di processi identitari finalizzati alla salvaguardia dei beni culturali e monumentali e alla rigenerazione e riqualificazione urbana soprattutto dei piccoli centri. Si parte da Cefalù e dalla sua pietra identitaria “la lumachella”. E’ proprio dalla sede di Cefalù dell’Archeoclub d’Italia che il progetto pilota triennale è stato ideato e presentato alla stampa lo scorso mese di febbraio. Cavata dalla grande “Rocca” che sovrasta Cefalù, “la pietra lumachella” è il materiale impiegato per la costruzione degli edifici più antichi e per le imponenti fortificazioni dette “mura megalitiche”, per i cippi funerari della necropoli ellenistica nonché per le fondamenta del Duomo arabo normanno e di antiche abitazioni. Si ritrova nei partiti architettonici di chiese e palazzi, nella pavimentazione stradale, negli arredi almeno fino agli anni ’50 del novecento, costituendo quindi con la sua colorazione e il suo aspetto l’elemento più significativo per la caratterizzazione dell’identità di questo luogo. Per far conoscere la sua natura geologica, mineralogica e paleontologica, al convegno sono stati invitati a relazionare gli studiosi e i professionisti che hanno mappato la geologia della macroarea del parco delle Madonie e approfondito le caratteristiche del sito geologico della Rocca e del centro storico di Cefalù. Il Convegno prevede la presenza di studiosi provenienti da altre aree territoriali, nelle quali sono stati condotti studi sulle caratteristiche dei materiali lapidei locali, sul loro utilizzo e sulle tecniche costruttive del passato”».

Sala delle Capriate, Palazzo di Città, Corso Ruggero, 139, Cefalù (PA)

Giuseppe Longo

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