Catania – “L’autrice usa i racconti altrui per raccontare se stessa facendo un passo indietro per spingere il lettore ad una riflessione interiore”. Queste le parole del regista Giovanni Anfuso che aprono la presentazione del libro “Sale e Sudore” scritto da Brigida Morsellino, presso la Pinacoteca del Museo Diocesano, davanti ad un folto pubblico composto anche da studenti del Politecnico del Mare “Duca degli Abruzzi”.
Intermezzi musicali affidati al Maestro Ercole Tringale intervallati dalla lettura di alcuni brani del libro ad opera degli attori Giovanna Mangiú e Luigi Nicotra. Dieci racconti, dieci esperienze con un unico intermediario: il mare. L’oralità che si fa’ strada attraverso le esperienze dirette di uomini e donne che fanno scelte ben precise perché nel mare vedono speranza, serenità ma anche morte e disperazione.
“Le azioni hanno bisogno di una riflessione- prosegue Anfuso- e nel libro l’autrice gioca a mischiare le carte per andare dritto al cuore del lettore”. Creare una riflessione sulla morte con l’atto di esorcizzarla attraverso azioni che rappresentino l’affermazione della vita come l’esercizio della scrittura.
“Sin da piccola e ora con maggior forza, dato che ricopro il ruolo di dirigente del Duca degli Abruzzi, la mia vita è stata dedicata a questa distesa di acqua salata- spiega l’autrice Morsellino- il mare è vita ma può dare la morte e questo rappresenta lo “Yin” e lo “Yang” del libro: il “Bene” e il “Male” che si fondono con i personaggi, tra loro diversi, e che raccontano il loro rapporto con il grande gigante blu”.