“Peppino naso all’insù” di Cristina Cucinella ed Evelin Costa. Illustrazioni di Valentina Di Mercurio, Navarra Editore

Palermo – Domenica 15 dicembre alle ore 17:00, alla Galleria Studio 71, via V. Fuxa, 9 verrà presentato il libro illustrato: “Peppino naso all’insù” di Cristina Cucinella e Evelin Costa con illustrazioni di Valentina Di Mercurio, edito da Navarra Editore. Alla presentazione, oltre alle autrici e all’illustratrice, tutte attiviste di Casa-Memoria, la casa-museo dedicata alla memoria di Felicia e Peppino Impastato, saranno presenti anche l’editore, Ottavio Navarra, la nipote di Peppino Impastato, Luisa Impastato (Presidente di Casa-Memoria Felicia e Peppino Impastato), e l’attore Lorenzo Randazzo che leggerà alcuni passi del libro. Durante la presentazione, sarà possibile ammirare le tavole originali servite per illustrare l’opera. Ingresso libero. Il libro, ispirato alla storia di Peppino e Felicia Impastato, edito all’interno della collana Navarra Kids, si pone come una favola raccontando e insegnando ai bambini, in maniera leggera, l’importanza di ribellarsi di fronte a ciò che non va, anche quando la propria voce dà fastidio ai potenti. Peppino Impastato è stato un attivista e giornalista di Cinisi, ucciso dalla mafia nel 1978 per essersi ribellato al sistema mafioso e ai suoi stessi familiari: Peppino era nato in una famiglia mafiosa, ma fin da ragazzo ne aveva preso le distanze, denunciando il potere delle cosche e scagliandosi contro il boss mafioso Gaetano Badalamenti, capomafia del paese e mandante del suo assassinio, che ai microfoni di Radio Aut ribattezzava “Tano Seduto”. La sua storia è pronta ad entrare in tutte le case, tramite la narrazione di una nonna alla nipotina curiosa: Peppino, detto “naso all’insù” è un bambino che vuole dire la verità, sogna di volare sopra la sua Cinisi, per osservare e poi aggiustare le cose che non vanno. Mafia è una parola che non si dice, e lui la dice a voce alta. Uno dei capimafia è lo zio Cesare e, dopo la sua morte, u Zzu Tanu; i loro malaffari mettono tutti a rischio, ma il piccolo Peppino non smette di denunciare e mette in atto la “resistenza della bellezza”, coinvolgendo anche i suoi amici.

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