Palermo – Tutto pronto per l’avvio de “Il Natale raccontato” la manifestazione in programma ai Cantieri culturali della Zisa – allo Spazio Tre Navate dal 28 al 30 dicembre alle ore 21.00, ingresso libero – che unisce tradizione e modernità puntando sui racconti rituali propri del periodo delle festività natalizie e del capodanno.
Il progetto, patrocinato dal Comune di Palermo e dall’Assessorato regionale al Turismo, Sport e Spettacolo, prodotto dall’Associazione Culturale Kleis, porta in scena tre spettacoli pensati per grandi e piccini che arricchiscono, a vario titolo, l’atmosfera di questi giorni ricchi di festeggiamenti in famiglia e luci scintillanti, giorni in cui non manca il desiderio di un momento di condivisione fatto di parole recitate ad arte.
Si comincia mercoledì 28 dicembre con “Il presepe raccontato da Salvo Piparo”, spettacolo giunto alla nona edizione. Un appuntamento sempre tanto atteso che si avvale della presenza del polistrumentista Michele Piccione, delle ninne nanne e delle danze di Barbara Crescimanno e del canto della novena eseguito da Giuseppe Paradiso.
Un ‘macco’ fatto di racconti di strada sotto la luce fioca del Natale, aromatizzato da antichi e romantici strumenti musicali e ballate della tradizione. Il cunto per bocca di Salvo Piparo, alias Lo Scantato del Presepe, che non si spaventa e parla, è un intruglio di ironia e sentimento della parola, insieme ai canti e ai ritmi incalzanti e passionali dell’Orchestra di Tavola Tonda. Sotto il cielo di una mirabile storia si ricama una trama ardita, una combinazione di cassaforte dove prendono vita aneddoti ascoltati al tempo dei ‘cacanido’, attorno ad un braciere. Un cielo stellato che appartiene a quei giovani che vivono la città come una madre, che li cresce e li fa divertire ma che poi inesorabilmente li fagocita e li allontana.
Uno spettacolo che è un viaggio di “Giuseppe e Maria migranti” nella toponomastica dei mestieri perduti, legato agli odori forti del Natale, ma soprattutto ai sentimenti popolari del drammaturgo Salvo Licata: suo il cunto che farà da epilogo “Addio alle borgate”. Un gioco narrativo, una lezione sulla bellezza della nostra cara terra, ora scrigno di tesori e scranno di “Vicerè”, ora generosa dispensatrice di favole.
Salvo Piparo, in carestia di oro, incenso e mirra, accompagnato dalle maestranze di Arci Tavola Tonda, preparerà un intruglio di poetica da marciapiede tra satira e tradizioni, per riscaldare il “pubblico-bambinello”.
Per il secondo appuntamento, giovedì 29 dicembre, torna in scena Bibi Bianca, autore e regista, illustre rappresentante della narrazione dialettale palermitana, che presenta una divertentissima “Tombola di Natale”, interpretata con Roberto Mannino, Daniela Lo Cascio, Meri Reale, Giorgio Barone.
I sei attori in scena, con le movenze ed i ritmi della giullarata, impersonano una corte dei miracoli che verosimilmente infestava con la sordida caciara e la goliardica voglia della burla i vicoli dei borghi trecenteschi. La vecchia becera e vogliosa ancora di avventure, la moglie infedele che ora beffa ora è beffata secondo un classico di giustizia che richiama il Decameron, il Cagliostro dei poveri, la maga truffatrice, il re tutto apparenze e niente cervello, sono un estratto di questi personaggi che strappano risate e consensi a scena aperta. E alla fine resta la convinzione che il mondo burlesco del ‘300, in apparenza così lontano, in realtà sia la somma di tutti i tic, le nevrosi, i desideri e le sgangherate debolezze dei nostri giorni.
A chiudere la programmazione, venerdì 30 dicembre, i due monologhi “La giacca stregata” e “I topi”, tratti dal testo di Dino Buzzati interpretati da Dario Ferrari e Nina Lombardino, produzione Liberi Teatri – Teatro delle Balate.
Ne La giacca stregata monologo il protagonista fa la conoscenza di un eccezionale sarto. Un giorno va da quest’ultimo che gli realizza una giacca magica: dalle sue tasche escono soldi che, però, corrispondono ad altrettante azioni criminali…
Il proprietario di questa giacca si arricchisce enormemente ma poi, roso dal rimorso per tutti i reati che lui non ha commesso personalmente ma che sono legati a quell’indumento (e lui è l’unico ad accorgersene), decide di bruciarla e ritorna più povero di prima.
Ne “I topi”, interpretato da Nina Lombardo, il narratore è amico della famiglia Corio, nella cui villa di campagna è sempre stato invitato per passare l’estate. Ma quest’anno l’invito non c’è stato ed egli, spiega narrando a ritroso, il perché. Negli anni precedenti si è fatta sempre più invadente in quella casa la presenza dei topi, malgrado questa parola diventi un tabù da esorcizzare soprattutto per il signor Corio…
L’ingresso a tutti gli spettacoli è libero fino ad esaurimento dei posti; si consiglia la prenotazione tramite whatsapp al numero 3288663774.