a cura di MariaChiara Di Trapani. Palermo, Orto Botanico e Chiesa SS. Euno e Giuliano. 18 aprile – 21 maggio
Inaugurazione: martedì 18 aprile, ore 18, Orto Botanico
e ore 19.30 Chiesa SS. Euno e Giuliano
Palermo – Apre il 18 aprile l’antologica di Tiziana Cera Rosco “Anthurium – Parla mio fiore”, a cura di MariaChiara Di Trapani, nata da un’eccezionale esperienza di residenza
artistica vissuta dall’artista nell’Orto Botanico dell’Università di Palermo.
Presentata fino al 21 maggio 2023 in due sedi, presso lo stesso Orto Botanico e la
Chiesa SS. Euno e Giuliano, a breve distanza l’uno dall’altra nello storico quartiere
Kalsa, la mostra amplifica il dialogo che l’artista e poetessa ha da sempre con i luoghi
della natura e del sacro e rappresenta la metafora di un lavoro di ricerca che ripensa
l’idea dell’abitare, tra natura e linguaggio, tra filosofia e visione, tra performance e
preghiera.
L’esposizione, patrocinata dal Comune di Palermo, conta oltre 80 opere: sculture,
fotografie di atti performativi, diari e quaderni d’artista, video e installazioni su
supporti materici come carta, garze e lenzuola.
Non sprecando materiale e non usando agenti chimici, l’artista ha lavorato con la
massima attenzione verso l’ambiente e l’ecosostenibilità, recuperando materiale
organico dismesso dall’Orto stesso, come alghe, foglie, fango, e indossando per tutto il
periodo della residenza lo stesso lungo abito nero realizzato su misura con una stoffa
solida come una corteccia protettiva.
L’artista ha realmente abitato l’Orto per un anno, giorno e notte, trasformando una
casetta di piccole dimensioni – utilizzata come rimessa per attrezzi – situata al centro
dell’Orto, in una dimora di vita e di arte.
Tiziana Cera Rosco ha condotto la sua ricerca studiando le piante della collezione vivente:
osservando ed essiccando alghe, melograni, anthurium, e ogni tipi di reperto vegetale e
trasformandoli nella materia primaria delle installazioni presentate, quattro cicli di opere
corrispondenti alle stagioni trascorse durante la residenza.
Nel video Naufragio, che porta con sé il melmoso fango dell’inverno, la casa dell’Orto è
stracolma di lenzuola, simbolo del sudario e di un libro impossibile da scrivere. In fondo,
un giaciglio su cui poggia un cuscino fatto di Calicantus e una coperta fatta di 70 garze
cucite insieme.
L’installazione Anthurium Erbario Notturno e la performance Linfa hanno le sfumature
verdi di un risveglio primaverile: l’Erbario si compone di 490 fogli, 490 combinazioni di fiori
realizzate per impressione di luce e una figura centrale di oltre 5 metri che ricorda un volto
e che rappresenta la Sindone Vegetale.
Persefone ha le cromie intense del rosso del melograno che sventola sul giallo delle messi
in estate: frutti di melograno battuti su un grande lenzuolo evocano qualcosa di carnale. I
resti del frutto rosso sono stati fatti seccare su lenzuola e sono diventati come cuori: ex
voto vegetali. L’installazione si completa con libri d’artista, video, reperti di orto,
poesia, scultura, fotografia.
In Ade, il ciclo conclusivo caratterizzato per i contrasti di neri chiaroscuri illuminati dalla
brillante luce dell’oro, l’artista fa riferimento al dio che porta lo stesso nome del luogo che
abita. Il tema centrale è quello del vuoto, un vuoto rintracciato anche all’interno del
cervello che assume le sembianze di una farfalla sacra. Il materiale protagonista è l’oro,
con cui l’artista interviene sulle opere, tra cui una pietra, come la pietra filosofale. La
mostra termina con una performance dal titolo Tutto quello che ti fortifica ti distrugge.
Le teche della Sala Tineo all’Orto Botanico presentano il lavoro di ricerca e gli elementi
di sperimentazione sulla deperibilità e la resistenza della fibra delle piante condotti
dall'artista, insieme a reperti vegetali, diari, prototipi delle opere, e il grande Anthurium
Erbario Notturno.
La Chiesa SS. Euno e Giuliano ospita i lavori più monumentali, come i grandi drappi di
5 metri – realizzati con la tecnica dell’essiccamento delle alghe, o con la macerazione dei
chicchi del melograno, insieme a video inediti, sculture e piccole sindoni.
Di rilievo gli interventi in catalogo, edito da Campisano Editore: Lorenzo Chiuchiù,
Laura Liberale, poeti e filosofi, Luca Molinari, professore ordinario di Teoria e
Progettazione dell’Architettura presso la Seconda Università degli Studi della Campania
Luigi Vanvitelli, direttore scientifico del Museo M9 di Mestre, già curatore della Biennale
Architettura di Venezia, Antonio Marras, stilista e artista, che è inoltre intervenuto sul
vestito che l’artista ha indossato durante la residenza ricucendone col suo filo rosso le
parti consumate, Lori Adragna, storica dell’arte, Cristina Costanzo, ricercatrice di Storia
dell’Arte Contemporanea all’Università di Palermo e curatrice della residenza in Orto, oltre
al testo critico di MariaChiara Di Trapani.
Info mostra
Titolo Tiziana Cera Rosco. Anthurium – Parla mio fiore
A cura di MariaChiara Di Trapani
Con il patrocinio di Comune di Palermo
Sedi Palermo, Orto Botanico, Via Lincoln, 2 e Chiesa SS. Euno e Giuliano,
Piazza Sant’Euno
Date 18 aprile – 21 maggio
Inaugurazione martedì 18 aprile, ore 18, Orto Botanico, Via Lincoln, 2, Palermo e ore
19.30 Chiesa SS. Euno e Giuliano, Piazza Sant’Euno
Orari Orto: dal 18 al 30 aprile: lun – sab, h. 9-19/dom, h. 10-19
dal 1° al 21 maggio: lun – sab, h. 9-20/dom, h. 10-20
Chiesa: lun-ven, h. 10-13 / 15-18. Sab e dom chiuso.
Ingresso compreso nel biglietto di accesso all’Orto Botanico
Catalogo edito da Campisano Editore, con testi di Lorenzo Chiuchiù, Cristina
Costanzo, MariaChiara Di Trapani, Laura Liberale, Antonio Marras,
Luca Molinari
Info al pubblico tel. 091 23891229 – www.ortobotanico.unipa.it