Da novembre è nelle librerie il cartonato francese “Asterix e l’iris bianco”, sceneggiato da Fabcaro, con disegni di Didier Conrad, edito Panini Comics.
L’albo, molto divertente, presenta il nostro piccolo Gallo alle prese con un furbo Romano, deciso a rendere innocui i tenacissimi abitanti del villaggio dell’Armorica con una strategia astuta e innovativa: infondere alcuni principi decisamente new age per motivare i soldati romani e rabbonire invece i compagni di Asterix.
Esilaranti le scene in cui rudi e spigolosi celti incominciano ad assumere pose da gentiluomini dediti alle pratiche yoga; incominciano a ripudiare i cinghiali, le zuffe, la birra per apprezzare alimenti sani e privi di grassi. Perfino il bardo del villaggio Assurancetourix, solitamente accolto da fischi e reazioni inconsulte, in nome del politicamente corretto viene apprezzato per il suo contributo.
Naturalmente Asterix e Obelix riusciranno a sventare i piani dei Romani attraverso un viaggio fino a Lutezia, in cui si era avventurata Beniamina, la consorte di Abraracourcix.
Al di là delle scene estremamente buffe e dell’intrattenimento allo stato puro, probabilmente l’avventura propone qualche spunto di riflessione circa le dinamiche sociali attuali e sul condizionamento imposto da certe mode trainate da influencer marketing. Troppe volte guru e profeti del web illudono, ingannano e raggirano le persone per scopi tutt’altro che benefici.
Obelix avrebbe molto da ridire sulla sofisticata cucina gourmet per lillipuziani e Asterix sui fenomeni mediatici salvifici.
Romano Pesavento