Firenze – Divini Bambini. A cura di Sergio Risaliti. Palazzo Vecchio – Sala delle Udienze (22 dicembre 2023 – 28 gennaio 2024).
«Venerdì 22 Dicembre 2023 si rinnova l’appuntamento con l’esposizione natalizia di opere e manufatti di arte sacra provenienti dalle chiese e dai musei della diocesi fiorentina.
“Il mistero del Natale ci viene proposto quest’anno in Palazzo Vecchio nel suo significato più profondo, quello del farsi carne della Parola di Dio, L’Altissimo si fa vicinissimo. – ha detto il Cardinale Giuseppe Betori – L’Onnipotente si fa fragile bambino e chiede di essere riconosciuto in ogni fragilità e debolezza. Ma è proprio nella debolezza che si manifesta la signoria di Dio sul mondo, quella che fa uscire la storia delle sue contraddizioni e la indirizza verso un compimento di salvezza. Il Bambino è il Re”
“Un toccante viaggio nell’arte sacra – ha detto la vicesindaca e assessora alla Cultura Alessia Bettini -, che offre uno sguardo profondo sulla purezza dell’infanzia attraverso sculture capaci di trasmettere un messaggio di grazia, sacralità e innocenza. Un’esposizione che invita a riflettere sul senso stesso della vita umana, in un periodo in cui la sofferenza di tantissimi bambini spalanca ferite profonde. Un’occasione per tutti noi per coltivare la connessione stessa con l’essenza del Natale”.
“La poesia della Natività risplende a Palazzo Vecchio ed il percorso museale di Palazzo Vecchio si arricchisce anche quest’anno con questa esposizione di tre preziosi Bambinelli. – ha detto l’Assessora Maria Federica Giuliani – Il Bambin Gesù nel presepe è il senso profondo di speranza e grande attesa dell’uomo. Proprio il Presepe come voluto da San Francesco in questo particolare anniversario dell’ottocentenario del Presepe di Greccio,rappresenta insieme allo stesso San Francesco, un’icona trasversalmente familiare, anche laica, nel cuore di ognuno di noi”.
“Il Natale è anche tempo di riflessione sulle immagini più familiari del nostro patrimonio artistico e religioso, come quelle della nascita di Gesù e della manifestazione del divino a Betlemme, secondo il racconto tramandato nei Vangeli. – ha detto Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento di Firenze – Fuori da ogni avversità o divergenza ideologica, il Natale, come il presepe, accomuna adulti e bambini in sentimenti ed emozioni di gioia e benevolenza, di attesa e speranza. Quest’anno abbiamo scelto le sculture di tre Divini Bambini per ricordare, soprattutto agli adulti, che l’infanzia deve essere protetta per la sua indifesa innocenza e sapienza. In questi giorni però il dolore e le sofferenze di tanti bambini ci ricordano che la strage degli innocenti continua ancora.”
Lo scorso anno nella Sala delle Udienze di Palazzo Vecchio veniva esposto un bellissimo presepe di Benedetto Buglioni, quest’anno saranno presentate tre sculture realizzate tra il XV e il XVIII secolo, provenienti dal Complesso di Santa Maria Novella, dal Museo d’arte sacra e religiosa Beato Angelico di Vicchio e dalla Chiesa Cattolica Parrocchiale S. Maria a Settignano. Un’occasione speciale per riflettere sulla disarmata purezza dell’infanzia, travolta, oggi come ieri, dalla sciagurata e disumana violenza degli uomini che preferiscono la guerra e le tenebre alla luce e alla pace, l’odio all’amicizia, il pessimismo alla speranza. I tre DiviniBambini– uno benedicente in gesso dipinto, l’altro in posa di piccolo Re del Mondo in legno dipinto e dorato, il terzo disteso supino in terracotta policroma – vengono qui presentati assieme sul piano del grande bancone ligneo conservato nella Sala delle Udienze. Il primo in piedi ha già il sembiante del Salvatore che vuole proteggere con la sua Grazia l’umanità intera. Il secondo è infante regale, raggiante come un astro. Il terzo è umile, indifeso, ricolmo di bontà e innocenza, come immaginato da San Francesco, a cui si deve il primo presepe a Greccio di cui ricorre quest’anno l’ottavo centenario.
A commento di queste tre immagini di bambini divini si potrebbero citare le parole di San Agostino che scriveva: “È sorto oggi su tutto il mondo il vero sole. Dio si è fatto uomo perché l’uomo si facesse Dio. Perché il servo si cambiasse in padrone. Dio prese la condizione di servo. Abitò sulla terra l’abitatore dei cieli perché l’uomo abitatore della terra potesse trovar dimora nei cieli”. Tre bambini divini ricordano a tutti la sacralità della vita umana custode fin dalla nascita della sua origine divina, il progetto a cura di Sergio Risaliti si è avvalso della collaborazione con l’Arcidiocesi fiorentina e dell’organizzazione MUS.E.
A corredo dell’esposizione, anche quest’anno il Cardinale Giuseppe Betori terrà una lectio magistralis in Sala d’Arme dal titolo “Il verbo si fece carne. Dio si fa uomo” venerdì 5 gennaio 2024 alle ore 17.30».
Info:
Si ringraziano il Ministero degli Interni, FEC, la Soprintendenza di Firenze, l’Ufficio Cultura del Comune di Firenze, Elena Alfani, Don Alessandro Bicchi, don Roberto Gulino, Alessandro Cocchieri, Silvia Colucci, Roberto Giorgi, Rossella Lari, Maria Maugeri, Serena Pini, Bianca Zaneri, Rita Corsini, il personale del comune di Firenze e MUS.E.
Sponsor tecnici Mag e Apice.
Palazzo Vecchio, Piazza della Signoria, Firenze
Museo Novecento, Piazza Santa Maria Novella 10, Firenze
Giuseppe Longo