Caccia al tesoro, visita guidata, prove di incisione e infine l’immersione nella realtà virtuale dell’opera di Arnold Gross con l’elaborazione digitale a cura del corso di Nuove Tecnologie dell’Arte
Catania – È tempo di caccia al tesoro e di molti altri giochi e attività di gruppo alla mostra “Tra figurazione e segno. Incisione e incisori dell’Accademia di Belle Arti di Catania. 1968-2023”, progetto dell’Accademia etnea e del Comune in corso fino al 17 marzo prossimo a Catania, negli spazi della GAM di via Transito (zona Castello Ursino). La mostra, a cura della docente e storica dell’arte Laura Ragusa (Abact) è visitabile dal lunedì al giovedì 9.30-13.30, da venerdì a domenica 9.30-19.30. Ingresso gratuito.
Proseguono le attività didattiche destinate alle scolaresche, alle famiglie e ai gruppi predisposte e curate alla GAM da studenti e cultori dell’Accademia, coordinati da Andrea Giovanni Calì e da Federica Battiato. I laboratori vanno prenotati via email scrivendo a generazione60@abacatania.it. Ieri, impegnati in una divertente caccia al tesoro con protagonisti un vecchio e un gatto, erano gli alunni delle elementari dell’Istituto comprensivo Diaz-Manzoni di Catania che al termine della visita hanno imparato i primi rudimenti della tecnica dell’incisione. “Abbiamo pensato – spiega la curatrice Laura Ragusa – a un percorso educativo per bambini e adolescenti attraverso l’arte e la creatività che, coinvolgendo i sensi e la mente, svolgono un ruolo cruciale. Il gioco è fondamentale per favorire la creazione, la conoscenza e il piacere di sperimentare insieme, contribuendo a arricchire il sapere attraverso nuove espressioni artistiche”.
E per tutti, grandi e piccoli visitatori, lo stupore di entrare dentro un’opera d’arte con l’esperienza immersiva dei visori VR (realtà virtuale) che consentono di attraversare l’incisione dell’ungherese Arnold Gross “Piccola città italiana” (1968). Una dimensione fantastica popolata dai personaggi protagonisti dell’incisione colti nella routine della quotidianità, tutti da esplorare in 3D con una sonorizzazione spazializzata (progetto di Gabriel Ardini, Giulio Interlandi, Stefano Zorzanello, Lorenzo Di Silvestro e Ambra Stazzone).
INFO: l’offerta dei laboratori a tema è consultabile a questo link https://www.abacatania.it/eventi/1968-2023-tra-figurazione-e-segno-incisione-e-incisori-dellaccademia-di-belle-arti-di-catania/
La mostra
In mostra alla GAM per “Tra figurazione e segno” le opere di decine di autori italiani e stranieri e fra loro molti maestri dell’Accademia di Urbino – alcuni dei quali su invito del fondatore Nunzio Sciavarrello insegnarono anche a Catania come Bertoni, Ceccacci, Polisca, Toccacieli) per i quali Leonardo Sciascia nel 1982 ebbe a dire: “E bisognerà, una volta o l’altra, tentare un discorso sulla congenialità dei marchigiani a questo mezzo d’espressione semplice ed arduo che è l’acquaforte”.
Tra incisioni, serigrafie, acqueforti e acquetinte – alcune giunte dal Giappone, dagli Stati Uniti, dall’Argentina, dalla ex Jugoslavia e da tutti i Paesi europei – le opere selezionate dalla curatrice, Laura Ragusa, sono il frutto di un meticoloso quanto complesso lavoro di catalogazione e ricognizione condotto negli archivi dell’Accademia e attraverso interviste con gli incisori italiani presenti in mostra e che figureranno nel catalogo in lavorazione. “Il concetto di grafica è estremamente variegato – spiega la curatrice Laura Ragusa – e mette insieme interpretazioni molto diverse. Se da un lato la tecnologia consente l’elaborazione virtuale delle immagini e processi digitali di stampa, che prescindono fisicamente dal concetto di matrice, dall’altro i processi manuali mantengono un fascino immutato, alimentato dalle possibilità di sperimentazione e ibridazione. La mostra offre uno sguardo originale e articolato sulle possibili interpretazioni del linguaggio grafico attraverso le opere e le riflessioni di alcuni artisti che sono stati docenti a Catania: da Pino Polisca a Giuseppe Sciacca, da Chiara Giorgetti a Gianluca Murasecchi, solo per citarne alcuni”.
Spazio anche a una selezione di opere del maestro Sciavarrello, pittore, incisore e scenografo oltre che animatore della scena culturale catanese (prestiti della collezione di Alfio Milluzzo); la raccolta di incisioni patrimonio dell’Accademia; alle tirature numerate commissionate nel tempo dall’ente a maestri di chiara fama come Brancato, Freiles, Greco, Guccione, Indaco, Russo, Zarco e lo stesso Milluzzo, autore anche delle stampe; e opere di docenti della Scuola di Incisione dal 1968 ad oggi.